Ai nostri corsi si ride sempre tanto e, come per magia, le nuove competenze vengono memorizzate meglio, il cambiamento avviene naturalmente, i gruppi sono così uniti che sembra si conoscano da una vita.

Anche se il mondo accademico ci ha insegnato spesso che serietà e competenze devono essere “seriose”, la noia e la monotonia sono i più grandi nemici dell’apprendimento.

Da diversi anni, anche la scienza ha fornito prove concrete dell’importanza che la risata ha per la salute emotiva e fisica di ognuno di noi.

I primi studi medici sulla risata

Fra i pionieri si ricorda, a partire dal 1964, il Dr. William F. Fry, docente di Psicologia all’Università di Stanford, California, che scrisse diverse pubblicazioni sull’argomento.
In quell’anno vengono svolte molte ricerche anche da Norman Cousins, noto scrittore e giornalista americano, celebre soprattutto per la sua pubblicazione “Anatomia di una malattia”. Con i propri studi arrivò a provare l’importanza della risata per ridurre la percezione del dolore in alcune malattie degenerative come l’artrosi. Nello specifico la risata consentirebbe di ottenere effetti di tranquillità superiori anche a quelli della morfina.

Negli anni successivi furono molti i medici e gli scienziati a condurre esperimenti nel campo. I più celebri sono stati  Lee S. Berk, Mickael Miller, Ramon Mora-Ripoll e il genetista Kazuo Murakami. Attraverso le loro ricerche, tutti arrivano a concordare sul grande beneficio che la risata può avere nel limitare gli effetti di alcune patologie e nella prevenzione di problematiche cardiache o malattie legate allo stress.

L’uso della risata in terapia

Gli sviluppi successivi si legarono all’importanza della risata in campo terapeutico. La prima pioniera in tale ambito fu la psicologa clinica Annette Goodheart, che fece della risata il principale strumento per generare il cambiamento nei propri pazienti. La sua prima pubblicazione del 1994, Laughter Therapy: how to laugh about everything in your life that isn’t really funny (La terapia della risata: come ridere di qualsiasi cosa nella vita che non sia divertente), introduce una grande novità nel mondo della terapia tradizionale.

Si arriva poi al mitico Dr. Hunter (Patch) Adams, che ha rivoluzionato il modo di concepire la guarigione. Dalla sua attività nasce la Clown Teraphy condotta in varie strutture sanitarie di tutto il mondo.

In questo periodo, nasce anche lo Yoga della Risata, disciplina ormai nota in tutto il mondo, creata dal medico indiano, Madan Kataria.

Infine, arriviamo alla Provocative Change Therapy di Nick Kemp e Frank Farrelly, due terapeuti anglosassoni che si prendono letteralmente gioco dei loro pazienti per arrivare a farli ridere di se stessi e generare il cambiamento desiderato.

“La risata non potrà mai cambiare la realtà dei fatti” potrebbe obiettare qualcuno.

Vero. È anche vero che quello che fa star male le persone non è la realtà in sé, quanto il modo di percepirla. E una sana risata, di quelle di pancia, è in grado di ribaltare completamente questa percezione.

I principali benefici della risata

1. Ridere rimette in equilibrio

Mentre ridiamo, ci rimettiamo in contatto con le nostre emozioni. Questo permette di liberare dei blocchi emotivi, anche quelli che sono lì da diverso tempo e che possono essere responsabili di autosabotaggi, elevati carichi di stress o ansia.

2. Ridere aumenta la cooperazione e il senso di gruppo

Un gruppo di persone che scoppiano in una fragorosa risata, diventa immediatamente una squadra. Infatti, tutti condividono simultaneamente lo stesso stato d’animo e ciò permette di abbassare qualsiasi tipo di barriera e/o diversità percepita. Inoltre, durante la risata ognuno individua naturalmente il proprio Laughter Buddy (letteralmente, compagno di risata). Come si riconosce? È la prima persona verso la quale ci giriamo quando scoppia una risata in un gruppo, questo è un segno di grande complicità e rapport (sintonia comunicativa) con l’altra persona.

3. Ridere aumenta la salute generale del corpo

Ridere spesso e bene migliora la circolazione sanguigna, aumenta la qualità del sonno, facilita la digestione, brucia calorie, accelera il metabolismo, rilassa i muscoli, aumenta la quantità di ossigeno inspirato.

4. Ridere permette di far pace con il passato e con il presente

“Talvolta si sente dire: un giorno ti guarderai indietro e riderai di tutta questa storia. Quello che mi chiedo io è : Perché aspettare?”. Questa citazione di Richard Bandler (uno dei tre fondatori della PNL, Programmazione Neuro-Linguistica) esprime il potere che la risata ha nel riuscire ad archiviare il passato. La cosa più bella è che puoi decidere te quando iniziare a ridere di qualcosa (di una paura, di un comportamento che non sei ancora riuscito a cambiare, di uno stato d’animo che proprio non ti piace) e questo cambierà completamente il tuo modo di percepirlo.

5. Ridere di qualcosa dà la possibilità di prendere decisioni migliori e di trovare più soluzioni

Ridere ha come presupposto quello di “uscire dall’esperienza”. Per ridere di un tuo comportamento che vorresti cambiare, è necessario che, anche solo per un attimo, tu assista alla scena in posizione “dissociata”, cioè come se tu fossi al di fuori del tuo corpo, mentre osservi te stesso. Questa posizione percettiva (che in PNL è definita come terza posizione o posizione dissociata) è fondamentale per vedere una situazione con maggior lucidità. Inoltre, consente di individuare più possibilità e soluzioni, che fino ad ora non avevi considerato perché troppo coinvolto emotivamente

6. Ridere consente di memorizzare meglio le informazioni

Ridere o semplicemente assistere a qualcosa di divertente aumenta il rilascio di endorfina e dopamina e abbassa la pressione sanguigna. Cambiamenti neurochimici che, sostiene il dottor Lee Berk, della Loma Linda University, “migliorano il sistema immunitario e determinano cambiamenti in quelle oscillazioni neuronali chiamate ‘onde gamma’ che amplificano memoria e ricordi”. In poche parole le informazioni che arrivano subito dopo una risata risulteranno indimenticabili in chi vi ascolta 🙂

Ognuno trova un modo per far rientrare la risata nella propria routine. Nella nostra scuola il divertimento è considerato parte integrante dell’apprendimento. Far divertire senza competenze sarebbe puro umorismo, ma passare competenze facendo divertire è reale formazione.