Da piccoli ci capitava di avere paura dei mostri che vedevamo in televisione o nei video giochi, poi crescendo impariamo che i mostri possono essere sconfitti. Da adulti poi, iniziamo a temere alcuni fantasmi che spaventano, spesso senza ragione, la maggior parte di noi. Come sconfiggere le paure più diffuse?

Ecco un elenco di questi mostriciattoli e un antidoto per ciascuno di loro, se proprio non volete farveli amici.

Paura del fallimento

È forse tra le più conosciute e rinomate. Si tratta della paura di non ottenere quello che corrisponde alle proprie aspettative. Un ottimo modo per sconfiggerla è fare propria la convinzione: Esperienza è ciò che acquisisci, quando non ottieni ciò che ti aspetti.

In questa ottica, ogni fallimento diventa un feedback, cioè una precisa indicazione su come migliorarsi e raggiungere ciò che si vuole.

Le grandi aziende che incarnano il cambiamento (ad esempio, Apple e Google…) non sperano di non sbagliare mai, ma di sbagliare prima possibile così da aggiustare il tiro e avere successo.

Un altro antidoto contro la paura del fallimento è la resilienza cioè la capacità di perseverare nonostante le circostanze avverse: andare avanti non perché le cose vanno come desideriamo, ma proprio perché ancora non funzionano come vorremmo. È proprio questo che ci permette di raggiungere grandi risultati.

Paura del successo

Cosa succede se va tutto come voglio?
In alcuni casi raggiungere i propri obiettivi richiede mettere in atto diversi cambiamenti e può significare avere meno tempo per altri aspetti della propria vita. Può capitare di non sentirsi pronti.

Se è il tuo caso, puoi farti questa domanda: Cosa succede se non lo faccio? Dove sarò tra due anni se non decido di portare avanti il mio sogno?

In questo modo vedrai la situazione da un nuovo punto di vista: se prima la mente era portata a notare ciò che avrebbe perso in caso di successo, adesso è portata a notare ciò che si perderebbe in caso di abbandono.

Paura di esprimersi in pubblico

Questa paura ha spesso a che vedere con un timore molto più profondo: la paura del giudizio che è propria dell’uomo da sempre. Infatti siamo essere sociali e ci fa sentire bene avere l’approvazione del proprio gruppo di appartenenza.

In questo caso non c’è un antidoto teorico. Per sconfiggere la paura di parlare in pubblico l’unico rimedio è farlo il più spesso possibile, mantenendo il focus su ciò che vogliamo dire e su come vogliamo comunicarlo. Se vuoi saperne di più, puoi leggere il nostro articolo >> Come farsi venire la paura di parlare in pubblico

Paura del nuovo

Prendetevi una pausa dall’idea diffusa della zona di comfort.

Le persone non evitano il cambiamento per rimanere all’interno della zona di comfort, ma per rimanere in contatto con ciò che conoscono, anche se a volte non è affatto confortevole.
Pensate a una persona che vuole perdere peso e non ci riesce. La sua condizione fisica magari non è un terreno dove sta bene ma è per lei familiare, e per questo non si decide ad abbandonarlo. L’essere umano ha paura di ciò che non conosce e questa paura a volte lo limita nell’andare verso ciò che lo farebbe stare bene.

In questo caso l’antidoto da utilizzare non è il coraggio eroico, piuttosto è necessario alimentare la curiosità. Ciò che ci porta quando siamo bambini alla scoperta dell’ignoto non è il coraggio ma la curiosità: recuperare quello stato d’animo e quella fame di scoperta ti farà superare meglio ogni paura.

Paura dello stress

Ci hanno insegnato a fuggire dallo stress, peccato che senza questa “benzina” non riusciremmo bene nella maggior parte delle prove che affrontiamo ogni giorno.

È importante sapere che ci sono due tipi di stress.

Eustress: letteralmente, lo stress buono. È quello che richiama a noi tutte le energie disponibili, aumenta la focalizzazione e la qualità della performance, che si tratti di parlare in pubblico, fare sport, presentare un progetto o sostenere un colloquio.

Distress: è lo stress cattivo che ci fa dare il peggio di noi, quello che nasce da un dialogo interno poco funzionale, cioè gli inutili rimuginii mentali.

Come si fa a generare stress buono ed evitare quello cattivo? Accettando con serenità un po’ di ansia ed evitando di rifletterci troppo sopra con pensieri come: “Perché sono stressato?”, “Non dovrei esserlo!”, etc…

Indipendentemente dal tipo di paura che ti sta bloccando in questo momento c’è un rimedio universale: il passaggio all’azione: fare piuttosto che pensare. La paura è legata al momento dell’analisi meticolosa e dell’attesa, ma si dissolve una volta che si inizia a fare qualcosa.

In poche parole: smettiamo di vivere le nostre paure quando iniziamo a vivere in nostri sogni.


Ci sono due forze motrici fondamentali: la paura e l’amore. Quando abbiamo paura, ci ritraiamo indietro dalla vita. Quando siamo innamorati, ci apriamo a tutto ciò che la vita ha da offrire con passione, entusiasmo e accettazione.
(John Lennon)